top of page
  • Black Icon YouTube
  • Linkedin

Sei sicuro che le misure non contino?

  • Immagine del redattore: Daniel Giaconia
    Daniel Giaconia
  • 20 nov 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Una persona su due effettua un reso a causa della misura sbagliata del prodotto che acquista.


Questo è quanto emerge da “The State of Online Returns in 2019: A Global Study”, un’indagine realizzata da Narvar che ha riguardato 3519 consumatori nel mondo, con un’età compresa fra 19 e 65 anni, e che avevano effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo anno.


E non è l’unica indagine di mercato a presentarci questo dato: anche secondo lo studio effettuato da Bizrate Insights un consumatore su due pone la questione della taglia sbagliata come la ragione principale del proprio reso ed è stato stimato che solamente in Europa i costi relativi ai resi per taglie sbagliate ammontano a 8.4 miliardi di euro all’anno.


Non stiamo certo parlando di bruscolini.


Sarà sicuramente capitato anche a te di acquistare online e di sbagliare nella scelta della taglia; o meglio di pensare di aver acquistato la taglia giusta per poi scoprire che era piccola o larga.


Oppure di andare in negozio e provare due capi di abbigliamento della stessa taglia e stupirti perché uno era piccolo e l’altro largo.


E pensi che il mondo delle cinture faccia eccezione?


Pensi che quella cifra stampata sulla fodera della tua cintura sia inconfutabile? Mi spiace deluderti, ma non è così.


Non so se ti è mai capitato di metterti davanti ad uno di quei tristi espositori che molto spesso si trovano nei negozi di abbigliamento o nelle pelletterie e di prendere in mano due cinture con la stessa cifra stampata sulla fodera e vedere, ad occhio, che non avevano la stessa lunghezza.


Anche se io ormai ci ho fatto l’abitudine, mi stupisco ogni volta.

Avere l’indicazione della taglia sbagliata sulla fodera è un fastidio inutile sia per i commercianti che per i marchi che vendono questi prodotti; perché?


Semplice, come abbiamo visto sopra per i commercianti si traduce in resi, se vendono online o se si tratta di regali, oppure in minuti spesi nell’accorciamento della cintura con pinze fustellatrici, cacciaviti e forbicioni e in fastidiose rimanenze di magazzino se parliamo di negozi fisici. E le rimanenze di magazzino influiscono su te, buyer, perché vorrà dire che la prossima stagione i cari negozianti acquisteranno qualche pezzo in meno.


Non crolla il mondo certo, ma se questa tendenza si ripete stagione dopo stagione le conseguenze si fanno più importanti.


Ti sei mai chiesto come mai ci sono queste diversità nell’indicare le misure?


Prima di scrivere questo articolo ho chiesto alle ragazze del mio team di chiedere ai propri fidanzati ed amici se sapessero come venisse presa la misura delle cinture e, come sospettavo, la risposta che hanno dato tutti è stata: dalla fine della fibbia fino alla fine della cintura.


E non mi stupisce perché, come ti ho anche accennato nel video che ho pubblicato lunedì, è la stessa risposta che mi ha dato anche il commesso di Fendi.



Mi stupisce però che tanti miei cosiddetti “colleghi” utilizzino questo modo di misurazione. Loro, che fanno delle cinture il loro pane quotidiano, non sanno come si misurano. O ti danno una misura sfalsata.


E non è scontato che tu sappia quale sia quella giusta.


Ho conosciuto infatti moltissimi buyer che erano sommersi di lavoro e responsabilità: dovevano occuparsi dell’acquisto delle borse, delle scarpe, delle sciarpe, dei berretti e cappelli e anche delle cinture. E come si può pensare che possano conoscere alla perfezione tutte le specifiche per ciascuno di questi articoli?


È come se a me chiedeste a quanti centimetri corrisponde la taglia S di un cappello da donna. Mica lo so.

E’ un tecnicismo.


Ma torniamo alla mia comfort zone e alle cinture.


Come ti dicevo prima, molti per indicare la lunghezza di una cintura partono dalla fine della fibbia fino al foro mediale (ovvero il foro centrale) che è il più estetico.

ree

Questa sopra, per esempio, è un’immagine che ho trovato sul sito di un notissimo brand di abbigliamento che spiega come prendere la misura delle cinture da uomo. Ed è sbagliata.


Ma perché prenderla così è sbagliato?


Perché in questo modo la fibbia interviene nella misura, allungando o accorciando la cintura a seconda della lunghezza della fibbia stessa.

Pensa se la fibbia del disegno fosse lunga 2 cm oppure se ne fosse lunga 10 cm; avresti una differenza tra una cintura e l’altra di 8 cm. E 8 cm in più o in meno su una cintura non sono mica pochi, e non solo su una cintura.

ree

In quest’altra immagine, invece, vedi come si prende la misura della cintura in modo corretto.

Vedi che la misura parte dal foro mediale (sempre quello centrale e quello più estetico) fino alla parte interna della fibbia, detta battuta, dove l’ardiglione batte sulla fibbia.

In questo secondo caso non importa quanto la fibbia sia lunga perché la misura è sempre compresa in quella della cintura.


Ma perché questa è quella corretta?

Perché una persona per misurare il proprio girovita prende un metro da sarta e lo lega intorno alla vita; e la misura che ha è completa.

E se misura una cintura non includendo la fibbia ci sono dei centimetri di differenza che, nel caso delle cinture, fanno la differenza da una taglia all’altra.


Molto probabilmente tu sei tra quelli che conoscevano già questo metodo, ma credo che un piccolo ripassino faccia sempre bene.


Nel nostro mondo ci sono spesso molti furbetti, e anche molti ignoranti, e sono stanco che i miei clienti ne paghino le conseguenze.


Anche perché queste inesattezze influiscono sulle tue vendite.


Come sai il mio obiettivo è quello di aiutarti a migliorare le vendite del tuo brand e quindi voglio che tu sia onesto con me e che tu decida di contattarmi solo se sei realmente pronto a fare quel passo in più che ha permesso a molti miei clienti di aumentare il proprio sell-out e i propri margini.


Come? Semplicemente instaurando una collaborazione che va al di là del mero rapporto fornitore-cliente.


Io e il mio staff vogliamo essere il punto di riferimento dei nostri clienti, dei consiglieri che possano essere al loro fianco durante tutto il nostro rapporto anche perché non posso prometterti che non ci saranno imprevisti, ma posso prometterti che li affronteremo insieme.


Per questo, come ti ho detto nella sezione “Chi sono”, il primo step di ogni nuova collaborazione è quello di conoscerci perché io studio ogni collezione su misura per uno specifico cliente in base ai suoi valori, al suo DNA, al target di riferimento e alla fascia di prezzo ottimale.


Ora la scelta è tua. Continuerai a sognare il tuo fornitore ideale o sei pronto ad averlo per davvero?



Commenti


© 2021 -DanKe Pelletteria s.r.l. Sede legale: Corso Europa 25 24020 Scanzorosciate (BG) - 

Sede operativa: Via Don Emilio Mazza, 1 24020 Gorle (BG) - P.IVA e C.F.: 04416120162

CCIAA N. REA BG - 461301 PEC: danke.pelletteria@legalmail.it

bottom of page